discografia

Musica in Santa Barbara (2004)

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Cantare in Santa Barbara ha un grande fascino: nella Basilica Palatina dei Gonzaga la musica risuona come la più naturale e insieme misteriosa delle espressioni umane.

Per questo abbiamo voluto proporre un esempio del repertorio che poteva essere eseguito nella chiesa tra ‘500 e ‘600: una Messa e quattro Antifone Mariane di uno dei più importanti maestri di cappella, Gian Giacomo Gastoldi; un Salmo di Francesco Rovigo, primo organista ufficiale sul prezioso strumento Antegnati del 1565; un Salmo di Salomone Rossi, esponente di quella comunità ebraica che ha dato un contributo fondamentale all’arte e alla cultura del tardo Rinascimento.

Linee melodiche fluide (con la presenza del canto fermo tanto caro al Duca Guglielmo), piacevoli intrecci delle voci, armonie limpide che talvolta si colorano in modo insolito, avvicinandosi ai fermenti innovativi del periodo: sono alcuni degli elementi che si colgono in questo spaccato di musica e fanno comprendere la vivacità dell’ambiente mantovano, il fertile humus in cui ha potuto trovare spazio il genio di Claudio Monteverdi.

Viver Lieto Voglio - Canti, balli e giochi d'amore alla corte di Mantova (2006)

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Un castello, una sala: ecco, si fa musica. Per diletto, per cultura, per refrigerio de’ fastidi, per satisfare le donne, gli animi delle quali sono dall’armonia penetrati e di dolcezza ripieni: perché è parte integrante della vita della corte rinascimentale, come ci ricorda Baldassarre Castiglione.

L’itinerario proposto attraverso brani di vari compositori europei vuole proprio entrare in questo mondo, vivace e variegato, luogo d’incontro e di scambio. Così possiamo immaginare Palazzo Ducale a Mantova, e le sue sale (come quella dei Capitani scelta per l’incisione), in cui ancora oggi possono risuonare i gioiosi Balletti del maestro di cappella Gian Giacomo Gastoldi, i canti giocosi per conquistare una bella ragazza o divertirsi insieme, e anche le riflessioni – un po’ ironiche, un po’ amare – di Marchetto Cara, stimato da Isabella d’Este, che fissano in musica il motto caro ai Gonzaga Forsi che sì, forsi che no.

È l’amore, comunque, il tema dominante, nelle sue ulteriori sfaccettature: è malinconia, tenera e sognante nei brani inglesi, è struggimento nelle note di Jacob Arcadelt, è quiete intensa e profonda nelle atmosfere notturne di Philippe Verdelot.

E questa ricchezza di emozioni, pensieri, sentimenti si racconta attraverso la purezza delle linee melodiche, l’abilità contrappuntistica, le ricerche armoniche, le movenze ritmiche: momenti d’incanto in cui parole e musica vivono insieme.